Il 5 Ottobre del 1922 nasceva l’indimenticabile attore e comico Ciccio Ingrassia, all’anagrafe Francesco Ingrassia.
Figlio di un muratore e di una casalinga, quarto di cinque fratelli, Ciccio nasce e cresce a Palermo, nel quartiere di Capo. Sin da bambino manifesta poco interesse per la scuola e una forte propensione all’umorismo.
Dopo aver ottenuto la licenza elementare si destreggia tra i mestieri più disparati (barbiere, calzolaio, falegname), ma contemporaneamente si interessa sempre di più al mondo dello spettacolo: inizia ad esibirsi durante cerimonie private, imitando delle gag di Totò.
Gli esordi di Ciccio
Il suo primissimo esordio sul palcoscenico arrivò però durante la guerra, quando nel 1944 si unì a due giovani attori teatrali formando il Trio Sgambetta.
Insieme a Franco Franchi, conosciuto per caso per le strade di Palermo, formò il duo Franco e Ciccio, girò più di 100 film e prese parte a numerose trasmissioni televisive come conduttore.
La prima esibizione del duo comico Franco e Ciccio risale al 1954 nello spettacolo dedicato alla canzone napoletana: Core ‘ngrato.
Snobbati molto spesso dalla critica ma amatissimi dal pubblico, il duo comico recitò tante pellicole che ricevettero anche numerosi premi. L’esordio cinematografico arrivò con L’onorata società (1961) di Riccardo Pazzaglia, mentre riscossero un enorme successo nei panni de “il gatto e la volpe” nel film Le avventure di Pinocchio (1972) di Luigi Comencini e 002 Operazione Luna (1965) di Lucio Fulci.
Ciccio recitò tuttavia anche da solo in parecchie pellicole, come l’indimenticabile Amarcord (1973) di Federico Fellini, Todo modo (1976) di Elio Petri e Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) di Ettore Scola.
L’attore siciliano morì a Roma il 28 aprile 2003 alla veneranda età di 80 anni a causa di problemi respiratori, che lo affliggevano da almeno due anni.
Le Vie del Cinema
Con lui nelle vesti di attore, Le vie del Cinema ha proiettato Amarcord nel corso della quarta edizione, restaurato da Cinecittà International e presentato dal direttore della Cineteca di Bologna Leopoldo Trieste.