Il 9 maggio di 25 anni fa si spegneva l’attore e regista Marco Ferreri. Un malore lo colse due giorni prima del suo 69esimo compleanno.
Approdò nel mondo cinematografico inizialmente nei film di Alberto Lattuada Il cappotto (1952) come comparsa, e La spiaggia (1953) nei panni di un ex fumatore. Ferreri, in una successiva intervista a Maurizio Costanzo, ha affermato che il suo progetto di vita sarebbe stato quello di intraprendere una carriera da veterinario, e che solo il caso lo fece diventare un regista.
Per il suo lavoro di pubblicitario, Ferreri viaggiò tra Italia, Francia e Spagna. Proprio in quest’ultimo Paese ebbe la fortuna di incontrare il regista Rafael Azcona, con il quale cominciò a collaborare scrivendo e dirigendo i film El pisito (1958), Los chicos (1959) e El cochecito – La carrozzella (1960).
L’esperienza spagnola segnò il debutto alla regia di Marco Ferreri: una volta tornato in Italia, diresse il film L’ape regina (1963) che fu presentato al XVI Festival di Cannes, dove l’attrice Marina Vlady vinse il premio per la migliore interpretazione femminile. Nell 1964 fu assegnato a Ugo Tognazzi il Nastro d’argento per il migliore attore protagonista. Il film fu poi ritirato, tagliato, rimontato e rimesso successivamente in circolazione col nuovo titolo Una storia moderna: L’ape regina.
In occasione del ventesimo anniversario della morte di Tognazzi, nel 2010 è stata proiettata a Narni la versione restaurata dalla Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Il regista diresse gli attori Marcello Mastroianni e Catherine Spaak nella commedia a episodi Oggi, domani e dopodomani (1965), prodotta da Carlo Ponti. Altre opere cinematografiche di Ferreri che ebbero un notevole successo furono L’harem (1967), La grande abbuffata (1973) e Storie di ordinaria follia (1981), film quest’ultimo ispirato a una raccolta di racconti di Charles Bukowski con un cameo di Loredana Bertè che canta il brano Sei bellissima.