Nasceva a Cagliari il 10 Dicembre del 1907 una delle stelle del cinema classico italiano, Amedeo Nazzari il “divo” felliniano ne “Le Notti di Cabiria”.
Gli inizi
A soli 6 anni Amedeo Nazzari perde il padre e si trasferisce a Roma insieme alla madre. Già da bambino dimostra le sue doti artistiche nelle recite scolastiche e nei palcoscenici “amatoriali”: dopo aver abbandonato gli studi di ingegneria si dedica completamente al teatro.
L’esordio da professionista non tarda ad arrivare: nel 1927 si unisce infatti alla compagnia dell’attore Dillo Lombardi, poi con Annibale Ninchi, Memo Benassi e Marta Abba.
Entrò nel mondo del cinema nel 1935, quando l’attrice Elsa Merlini gli offrì una parte nel film Ginevra degli Almieri di Guido Brignone. Purtroppo, dato lo scarso successo del titolo, Nazzari tornò a fare teatro fino all’incontro con la superba Anna Magnani. Notando le sue doti, riuscì a convincere il regista Goffredo Alessandrini ad inserirlo nel cast di Cavalleria, film del 1936 che gli diede la popolarità e lo proiettò tra i divi del cinema italiano.
Negli anni successivi cominciò ad ottenere pertanto ruoli importanti in pellicole come Il bandito (1946) di Alberto Lattuada, Il brigante Musolino (1949) di Mario Camerini, Processo alla città (1952) di Luigi Zampa e Le notti di Cabiria (1957) di Federico Fellini.
Gli ultimi anni della carriera
Gli Anni ‘60, tuttavia, segnarono l’inizio della sua “ritirata”: fu scartato in alcuni importanti set come Il gattopardo (1963) di Luchino Visconti (Avrebbe dovuto interpretare il principe Salina), e con l’avvento della commedia all’italiana iniziò ad apparire sempre meno, limitandosi a ruoli cameo in produzioni come Il papavero è anche un fiore (1966) e Il clan dei siciliani (1969). Ci sono state comunque delle eccezioni: lo vedremo comparire, infatti, nel film Frenesia dell’estate (1964) di Luigi Zampa.
Negli Anni ‘70 le sue apparizioni sugli schermi si fecero ancora più diradate poiché soffriva di una grave forma di insufficienza renale. Quindi si limitò a piccole partecipazioni come Melodrammore (1978) di Maurizio Costanzo. Amedeo Nazzari morì nel 1979 nella clinica Villa Claudia, a Roma.
Ne Le vie del Cinema lo abbiamo visto nel film Il bandito, proiettato nella diciottesima edizione, restaurato dalla Cineteca Nazionale e presentato dai registi Maurizio Ponzi e Pietro Marcello.