Nonostante la prematura morte, Gianni Di Venanzo è considerato uno tra i più innovativi direttori della fotografia italiani del dopoguerra.
Nasce a Teramo il 18 Dicembre del 1920 ed esordisce nel 1951 come direttore della fotografia in “Achtung banditi” di Carlo Lizzani con Andrea Checchi e Gina Lollobrigida. Di Venanzo si fa notare per il suo gusto estetico e la sua abilità tecnica, ben visibile nella riuscita rappresentazione delle ambientazioni.
LA fotografia CON ANTONIONI.
Fondamentale a questo punto la conoscenza con Michelangelo Antonioni, che lo nota e lo sceglie come collaboratore fidato. Lavorano ai film: le “Amiche” (1955), “Il grido” (1957), “L’eclisse” (1962), fino a “La notte” (1965), in cui Di Venanzo riesce ad esprimere le intenzioni del regista e a tradurre in luci ed ombre il particolarissimo immaginario poetico del grande maestro.
Con Antonioni, Di Venanzo costruisce una fotografia ricca di atmosfera, costellata di simbologie e sentimenti: nulla è illuminato a caso o per il puro piacere estetico, ogni inquadratura è al servizio della narrazione e dei risvolti psicologici dei personaggi. L’illuminazione procede di pari passo al racconto del regista e lo arricchisce di significato.
di venanzo e le COLLABORAZIONI CON ALTRI REGISTI.
Numerose sono le sue collaborazioni con celebri registi, tra i quali ricordiamo Michelangelo Antonioni, Francesco Rosi, Dino Risi, Alberto Lattuada, Federico Fellini, Luigi Comencini e Mario Monicelli. Con Fellini, soprattutto in “Otto e ½” (1963) e “Giulietta degli spiriti” (1965), Di Venanzo riuscì a rendere visivamente il clima surreale e onirico che anima l’immaginario creativo dell’opera felliniana.
Con lui direttore della fotografia, per “Le vie del cinema” sono stati proiettati, nella versione restaurata, i film:
- “Le ragazze di San Frediano” (1996) di Valerio Zurlini
- “I soliti ignoti” (1999) di Mario Monicelli
- “I magliari” (2008) di Francesco Rosi
- “Achtung banditi” (2008) di Carlo Lizzani
- “Nel blu dipinto di blu” (2013) di Piero Tellini
- “Le mani sulla città” (2014) di Francesco Rosi
- “Cronache di poveri amanti” (2017) di Carlo Lizzani.