Ricorre oggi il quarantesimo anniversario della morte di Valerio Zurlini regista, documentarista e sceneggiatore italiano avvenuta il 26 ottobre del 1982 a Verona.
Valerio Zurlini è stato un importante regista di lungometraggi e cortometraggi, sceneggiatore cinematografico e un attivo documentarista.
In alcuni film, da lui diretti, è autore di soggetti e dialoghi e ha sceneggiato inoltre per alcune pellicole come Guendalina (1958) di Alberto Lattuada e il pluripremiato Il giardino dei Finzi-Contini (1970) di Vittorio De Sica.
Gli inizi
Nato a Bologna nel 1926, da ragazzo si trasferisce a Roma insieme alla famiglia e frequenta il liceo presso una severa scuola di Gesuiti. Terminati gli studi, dopo una vacanza a Riccione che ricorderà nel film Estate Violenta, si arruola nell’esercito.
Solo dopo la guerra Zurlini consegue la laurea in legge, prosegue gli studi d’arte e si avvicina al mondo dello spettacolo presso il teatro della Facoltà di lettere di Roma.
Sul finire degli anni ’40 Zurlini si trasferisce a Milano dove inizia la sua vera carriera: collabora per circa un anno e mezzo come aiuto registra al Piccolo Teatro di Milano. In quel periodo realizzò alcuni corti (come il breve documentario Racconto del quartiere del 1949), che arrivarono al regista Pietro Germi. Fu proprio quest’ultimo, quindi, a segnalarlo ad una delle più importanti case di produzione cinematografica, la Lux Film.
La carriera
Mentre Zurlini lavorava per la Lux alla realizzazione del film Le ragazze di San Frediano (1954), collaborò attivamente con il regista statunitense John Houston che soggiornava in Campania per la lavorazione della pellicola Il tesoro dell’Africa (1953).
Sul finire degli Anni ’50, il regista passò alla casa di produzione Titanus.
È proprio con la Titanus che realizza i film del successo quali Estate violenta (1959), tra l’altro uno dei lavori di esordio, La ragazza con la valigia (1961), con un’indimenticabile Claudia Cardinale, e Il deserto dei tartari (1976), trasposizione dell’omonimo romanzo di Dino Buzzati, che gli valse il Nastro d’Argento e il David di Donatello.
Negli ultimi anni, il regista si dedicò all’insegnamento al Centro Sperimentale di Cinematografia e alla direzione del doppiaggio di film stranieri. Tra questi ultimi, lavorò a Il cacciatore (1978) di Michael Cimino. Nel frattempo progettava film che però non realizzò mai.
Valerio Zurlini morì il 26 ottobre 1982 per complicazioni di una malattia di cui soffriva da tempo.
I film da lui diretti e proiettati per Le vie del Cinema sono due: Le ragazze di San Frediano per la seconda edizione e Il deserto dei tartari per la decima edizione. I lavori sono stati restaurati dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e presentati rispettivamente dal critico cinematografico Oreste De Fornari e dal regista Citto Maselli (le ragazze di San Frediano) e dall’attore Giuliano Gemma (il deserto dei tartari).